Ceccano, una delle perle di Ciociaria

Il mio nuovo articolo sul quotidiano L’Inchiesta
La sua storia gloriosa rivive grazie all’Associazione “Cultores Artium”

Author Giuseppe Russo Tutti i diritti riservati © 2020 Riproduzione vietata

L’affascinante Italia dei mille volti, dei castelli e dei borghi storici, nonostante le sue perpetue fragilità, è spesso nascosta nelle amene cittadine che costellano il chiassoso mondo metropolitano, vere e proprie poesie territoriali pronte ad abbracciarci con colori e paesaggi di ordinaria bellezza, a due passi dall’esasperante stress quotidiano. A questa Italia dal volto umano appartiene Ceccano, una delle perle della Ciociaria, nel Lazio verace e ruvido dei film di Manfredi, Corbucci, Monicelli e De Sica, uno di quei territori in cui gli italiani hanno spesso la fortuna di vivere dimenticandone bellezza, doti e virtù. La città, fondata dai Volsci, un valoroso popolo locale, durante il periodo romano si sviluppò lungo le vie di comunicazione del basso Lazio trasformandosi in un importante municipium fino a quando, caduto l’Impero, la popolazione si incastellò progressivamente sulla collina in un insediamento protetto da spesse mura fortificate. Ma il periodo d’oro di questa splendida località, dove consiglio di assaggiare i famosi “fini fini coi porcini”, fu il Medioevo, quando la famiglia dei Conti (i De Ceccano) riuscì a trasformarla nella capitale di un vero e proprio stato autonomo, la Contea di Ceccano, forte di ben quindici feudi che si estendevano tra l’area meridionale dei monti Lepini e la ridente valle dell’Amaseno. Senza eredi maschi, i Conti si estinsero nel XV secolo soppiantati dai Caetani e successivamente dai più famosi Colonna, la storica casata patrizia romana che ne controllò il territorio fino al 1816. Lo sviluppo industriale di fine ‘800, con la fondamentale realizzazione della stazione ferroviaria, cambiò i tratti urbanistici di questa fiorente comunità, ma più di tutto fu la Seconda guerra mondiale a modificarne il percorso storico perché Ceccano, improvvisamente, si ritrovò al centro delle operazioni belliche per la posizione strategica e la particolare prossimità allo stagnante fronte di Cassino. Una delle vittime illustri dei tremendi bombardamenti che massacrarono questo territorio, deturpandone parzialmente il volto, fu la storica Chiesa di Santa Maria a Fiume, apprezzato santuario consacrato nel 1196 e monumento di interesse nazionale dal 1891, un luogo di pace duramente colpito dalle bombe angloamericane il 26 gennaio del 1944 ma testimone di un miracolo che ancora oggi permea profondamente la memoria religiosa locale. Infatti, nonostante la completa devastazione dell’intero corpo di fabbrica, si narra che la medievale statua lignea della Vergine Maria rimase intatta tranne che perla presenza di una piccola bruciatura sul mantello e, soprattutto, una scheggia di bomba conficcata nel cuore, quasi un simbolo, un segno di riscatto divino dalla tremenda e ingiusta ferita subita dalla laboriosa comunità ciociara.

Il prezioso monumento ai caduti

Oggi Ceccano si lascia accarezzare dai turisti che ne sanno cogliere la bellezza delle forme, delle linee urbane, dei tanti spunti culturali disseminati tra le viuzze dell’antico centro storico, come pure del maestoso Castello dei Conti, maniero attentamente coccolato dall’Associazione Cultores Artium, un gruppo di volontari che fanno della ricerca storica e della promozione turistica territoriale il leitmotiv della propria attività, garantendo un presidio umano, culturale e turistico in un territorio che affascina con le fontane, le colonie di gatti che sorvegliano la Cattedrale, gli uccelli che sfrecciano intorno al campanile della Chiesa di San Nicolao le vedute panoramiche che scrutano un orizzonte verde creato da sapienti mani che lavorano la terra. Qui, dove si può, anzi si devono gustare le Fettuccine con le “regaglie di pollo”, i “Cuori di carciofo alla mentuccia” o le più classiche ed evergreen Fettuccine alla carbonara, vieni accolto da ragazze e ragazzi di grande cultura e passione come Andrea Selvini, Presidente di Cultores Artium, che ti prendono per mano e catapultano nella storia della Ciociaria, nelle congiure di palazzo, nei passaggi più intrigati e intriganti di questa cittadina che la modernità non riesce a sopire per l’eccesso di bellezza custodita tra le sue particolari strade. Scoprire Ceccano è scoprire il proprio karma, meditare sulla natura umana e coglierne gli aspetti più veri e sinceri, esattamente come l’incontro con una perla nascosta da un coriaceo guscio. Questa è Ceccano, una delle bellezze della Ciociaria. Vi aspetta, non fatela attendere…è una Signora.

Castello dei Conti di Ceccano
Uno degli spiazzi all’interno del famoso Castello dei Conti di Ceccano